mercoledì 21 marzo 2007

TFR: Fondi Negoziali vs fondi gestiti dalle banche

Ho trovato molto interessante l'editoriale di Marco Liera, pubblicato nell'allegato Plus24 del Sole 24 Ore di sabato 17 Marzo.
Tale editoriale è il prologo ad una serie di servizi che si trovano nelle prime pagine dell'inserto ed in cui vengono confrontate le soluzioni previdenziali oggetto di questo post.
Secondo Liera, chi aderisce ad al fondo negoziale della propria categoria con una linea bilanciata e lo tiene per 35 anni andrà a pagare in media lo 0,2% anno contro chi, scegliendo una Polizza Vita o un PIP, offerti dalle banche, pagherà un 2% all'anno. Ovviamente, a parità di cifra versata, se le spese sono maggiori, minore sarà la parte che effettivamente andrà accantonata per la nostra pensione.
Sembra poca la differenza, ma se si guarda attentamente, le soluzioni proposte dalle banche, costano 10 volte di più rispetto alle soluzioni negoziali.
Qualcuno però potrebbe obiettare che le banche offrono una consulenza per scegliere il prodotto che meglio si adatta alle nostre esigenze; ma siamo proprio sicuri che tali soluzioni saranno più efficienti? Chi ci garantisce che otterremo risultati migliori a fronte di un esborso maggiore??

Buon risparmio!!!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

... a tal proposito mi sono messo alla ricerca della migliore soluzione tra i vari fondi pensione e ho scoperto che Alleanza AlMeglio ha un costo del 1.9 % ma una resa di tutto rispetto 49,85 in 36 mesi. Mettiamo sul piatto questo, io pago poche commissioni in un fondo chiuso nel mio caso Laborfond della provincia di Bolzano, ma questo nello stesso periodo mi ha reso poco più del TFR poco più del 3% (vedi http://www.laborfonds.it/content.asp?Subc=1098&L=1&idMen=225) , sono quindi disposto a pagare di più e ad avere un migliore ritorno sul mio investimento accollandomi il rischio che comunque supporto nel mercato azionario.

Morale si tratta di investire il proprio TFR, il proprio denaro per avere il massimo della resa. I costi sono realtivi, la rendita è l'obiettivo.

Lo stato italiano comunque si deve vergognare di aver spostato una cosa importatne come la sicurezza pensionistica affidandolo al mercato, pur mantentdo costante il costo INPS in busta paga.

Il Risparmiatore ha detto...

Ciao, innanzitutto dovresti paragonare rendimenti di strumenti che appartengono alla stessa area. Azionari vs azionari e obligazionari vs obligazionari. Non puoi fare paragoni azionari vs obligazionari.
In secondo luogo, non è detto che le perfomance passate si possano replicare in futuro (vedi il 36%); e ciò e valido soprattutto in campo azionario, in cui arriviamo da anni di mercati al rialzo.
Una domanda che dovresti porti è: visto che investo in uno strumento azionario, quanto sono disposto a sopportare come perdita in caso di un ribasso dei mercati?

Buon Risparmio!!